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Educare alla libertà: la pedagogia steineriana

La pedagogia Steineriana in Italia oggi conta circa 65 scuole dell’infanzia, 30 scuole del primo ciclo e 4 scuole superiori, ma i numeri stanno crescendo rapidamente: in molte città italiane stanno nascendo nuove realtà educative ispirate a questa pedagogia per impulso di genitori e insegnanti, i quali vedono nella scuola un pilastro fondamentale per il futuro dell’umanità. La pedagogia steineriana ha le sue radici nelle leggi antropologiche che regolano lo sviluppo del bambino e stanno alla base delle diverse tappe evolutive. Le scuole steineriane, chiamate anche scuole Waldorf – Steiner, sono presenti n tutto il mondo e particolarmente diffuse in Germania, Olanda, paesi scandinavi e dell’est.

Una pedagogia e una scuola libera

La pedagogia Waldorf nacque a Stroccarda nel 1919, all’interno della fabbrica Waldorf-Astoria per i figli degli operai, un servizio fortemente voluto dal direttore della fabbrica stessa, Emil Molt.

Rudolf Steiner fu incaricato di curare personalmente il corso di pedagogia e la formazione degli insegnanti. Sin dal primo momento si parlò di una scuola libera, fondata su una profonda conoscenza dell’uomo e aperta a tutti: senza distinzioni di censo o religione, ma soprattutto senza distinzioni tra maschi e femmine, un’autentica rivoluzione per quei tempi.
 E a distanza di quasi un secolo, la pedagogia Waldorf risulta di straordinaria attualità e uno strumento di forte riflessione per il mondo contemporaneo. Sempre più spesso, infatti, il mondo del lavoro chiede a chi esce dalla scuola senso di responsabilità, creatività, adattabilità, capacità di giudizio e decisione, tutte facoltà che le scuole Waldorf-Steiner favoriscono e sviluppano da sempre.

Il bambino, essere in divenire

Nella scuola steineriana il bambino è considerato un essere unico e irripetibile e non un “contenitore” da riempire di regole e nozioni. Ogni bambino è venuto al mondo con un bagaglio di talenti che devono essere lasciati emergere (educare da “e-ducere”, condurre fuori), allo stesso tempo egli è osservato con rispetto secondo il suo temperamento, la sua costituzione fisica, animica (vita di sentimento) e spirituale (vita di pensiero) e accompagnato nelle grandi trasformazioni della crescita per raggiungere uno sviluppo armonico di tutte le sue facoltà.
 Quali facoltà? Essenzialmente tre: le forze del volere, del sentire e del pensare.

L’importanza dell’equilibrio

Educare alla libertà: il primo settennio

Osservando un bambino piccolo, fino ai 7 anni, troveremo un essere volitivo, di movimento: cammina, corre, gioca, tocca, è instancabile. Tutto il suo essere è orientato alla conformazione della sua corporeità, tutto si esplicita nella percezione del mondo esterno, tutto in lui è imitazione di quanto gli si muove attorno. Stimolarlo eccessivamente nella sfera intellettiva potrebbe indebolire la sua costituzione fisica, il suo crescere armonico.
 I giardini d’infanzia steineriani offrono quindi un ambiente creato per rispettare la fantasia giocosa del bambino, per stimolarlo con attività piene di ritmo e di senso (pittura, fiabe, girotondi, preparazione del pane, tessitura, passeggiate nel bosco, modellaggio con la cera…).

Le Olimpiadi in quinta classe

Educare alla libertà: il secondo settennio

Verso i 6-7 anni e fino ai 14 il bambino continua a cambiare: molte forze si rendono disponibili per l’apprendimento conoscitivo e la sua vita di sentimento diventa prende più spazio. La scuola Waldorf offre i suoi insegnamenti nella ricerca continua di un respiro tra il lavoro accademico, artistico e pratico, tra la mente, il cuore e le mani.
Per formare persone del domani complete, capaci tanto di iniziativa autonoma quanto di sensibilità sociale. Proprio in questo periodo di crescita si deve trovare un equilibrio dinamico tra due correnti: da un lato  la comprensione del mondo esterno aiutata da un pensiero rigoroso, dall’altro l’espressione attiva del bambino-ragazzo nella sua attività motoria, creativa, di fantasia, queste ultime purtroppo stanno perdendo sempre più importanza nel mondo contemporaneo.
In questo senso, caratteristiche proprie di questa pedagogia sono diventati patrimonio dell’istruzione pubblica anche in Italia, pensiamo alle lingue straniere presenti sin dalle prime classi, al lavoro manuale, alla musica e alle materie artistiche, alla scelta di valutare gli allievi non attraverso i voti ma con osservazioni partecipi e costruttive.