Essere genitori Waldorf

Genitori Waldorf

I genitori Waldorf scelgono di educare con consapevolezza; che non vuol dire essere un genitore perfetto, ma piuttosto scegliere di camminare insieme per dare al bambino ciò di cui ha bisogno, continuando allo stesso tempo il proprio percorso di auto-educazione. Sì, perché fino ai 21 anni si parla di educazione, dopo si può parlare solo di auto-educazione, che prosegue per tutta la vita.

Il genitore ha disposizione nelle nostre scuole una meravigliosa palestra dove può lavorare su stesso e in questa palestra trova due strumenti preziosi per il proprio lavoro: la conoscenza e la relazione.

Essere genitori waldorf vuol dire essere aperti a comprendere, conoscere e approfondire e fare propri gli ideali educativi, pedagogici, culturali e sociali della filosofia steineriana.

Questi ideali nelle nostre scuole vengono condivisi perché sono di vitale importanza per accompagnare, non solo gli adulti, ma anche i bambini in questo percorso.

Nel concreto cosa vuol dire essere genitore waldorf?

Tale apertura si manifesta attraverso la partecipazione alle riunioni di classe, agli eventi e attività culturali, fino a dedicarsi agli approfondimenti e letture consigliate dai maestri. La comprensione di ciò che c’è e che si fa è anche fondamentale per costruire relazioni sane, con il maestro in primis, creando uno spazio comune riscaldato dalla fiducia, dal sostegno e dal dialogo sincero, profondo e costruttivo, in cui il bambino è messo al centro.

E poi anche con gli altri genitori, e le occasioni sono quelle dei lavori di gruppo che servono da un lato per portare avanti il progetto da un punto di vista materiale, ma dall’altro forniscono preziose occasioni di incontro, soprattutto con chi è diverso da noi, perché questo dona a tutti lo “specchio” per vedere in sè ciò che non si è soliti guardare, ma che è fondamentale vedere per comprendere i personali vissuti ed esperienze, e per creare relazioni sociali sane e di cuore.

Rapporto bambini genitori waldorf

Il bambino al centro quindi, i maestri che guidano e i genitori intorno che sostengono e proteggono anche economicamente un progetto che pian piano conosceranno attraverso la partecipazione assolutamente necessaria alle occasioni di condivisione: riunioni di classe, gruppi genitori, conferenze, seminari, feste e soprattutto momenti artistici, i più lontani dalla nostra routine, ma di sicuro i più incisivi: questa è l’immagine che più si avvicina ad una comunità educante che segue la pedagogia Waldorf e i principi dell’antroposofia.

Il genitore nella scuola steineriana è protagonista insieme a tutti gli altri, è parte di un’orchestra e svolge come ogni altro membro un ruolo determinante: senza di lui la sinfonia non può prendere vita.

Il genitore ha l’occasione di contribuire in prima persona a uno spaccato del mondo che verrà, futuro che nelle nostre comunità è già presente: stare insieme nell’accoglienza dell’altro, riconoscendo che ognuno ha il proprio posto e scopo nel mondo. Così educhiamo i bambini e così abbiamo l’occasione di mostrare che è possibile lavorare, nella fratellanza, nell’uguaglianza e nella giustizia. A volte non ci riusciamo e inciampiamo, è un cammino, non siamo ancora arrivati, però abbiamo la meta ben presente e non la perderemo mai di vista.

Mettere a disposizione i propri talenti e mettere in gioco i propri limiti, per superarli con il sostegno dell’altro.

Partecipare ad un progetto non per interessi personali ma solo per il puro amore verso la vita.

Questo è essere genitore Waldorf.

“Salutare è solo quando nello specchio dell’anima umana si forma l’intera comunità e nella comunità vive la forza dell’anima umana.”

Rudolf Steiner

Video del laboratorio la bambola waldorf

I genitori possono frequentare vari labori e corsi, tra cui un corso per la creazione della bambola waldorf.

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